Apple Music: tutta un’altra musica
da Milano – La socialità è il centro del mondo. L’hardware è in fin dei conti solo uno strumento che diventa irrinunciabile, sviluppando un rapporto simbiotico con chi lo detiene gelosamente
, se alimentato da contenuti che lo rendono un elemento vivo che si evolve giorno dopo giorno.
Quindi non fa forse notizia la mancanza, in questo evento Apple di un caldissimo, a latitudini milanesi, 8 giugno, di nuovi prodotti hardware. Arriveranno, certo, probabilmente già a settembre, ma ora si parla di software e, storicamente, l’evento di giugno è sempre stato improntato alla presentazione dei nuovi sistemi operativi ma non solo.
La notizia più interessante, peraltro ampiamente annunciata, è il lancio di Apple Music. Si tratta di un servizio musicale a “tutto tondo” con tutte le canzoni presenti su iTunes, una radio globale Beats 1 che funziona 24 ore al giorno e, soprattutto, una interazione tra i fan e gli artisti grazie al servizio Connect. L’obiettivo è quello di insidiare Spotify che ha 60 milioni di utenti iscritti. Il prezzo è di 9,9 dollari al mese per un accesso singolo, 14,99 per un pacchetto famiglia con 6 accessi. I primi tre mesi sono gratis. Sempre in tema “sociale” Apple sfida Flipboard e Instant Articles di Facebook e lancia News, che come tradisce il nome, è un’applicazione che si propone di informare secondo i tempi e le modalità social. Fra i partner dell’iniziativa figurano nomi di prestigio: New York Times, Cnn, Financial Times, Time, Wired, Fortune, The Economist.
Poi a settembre arriveranno i nuovi IOS 9 e El Capitan, il nuovo OSX. Difficile immaginare ormai cambiamenti epocali. Ma continui perfezionamenti e una sempre maggiore integrazione tra i due sistemi, quello sì. Entrambi saranno disponibili in autunno.
Infine, a sei settimane dal lancio dell’Apple Watch, che il 26 giugno arriverà in Italia, Apple presenta la nuova versione del sistema operativo per lo smartwatch: watchOS 2. La cosa interessante è che gli sviluppatori potranno finalmente creare applicazioni “native”, cioè create ad hoc per il dispositivo e non una semplice conversione delle applicazioni per iPhone. Questo potrebbe dare un impulso nuovo alla
voglia di sperimentare idee, sfruttando un segmento ancora “vergine” o quasi, essendo ormai l’offerta per applicazioni Phone e iPad saturata.
Sempre lato software non dimentichiamo l’acquisizione di Metaio che vedrà Apple gareggiare anche nel campo della realtà aumentata. Oggi non se ne è parlato, ma presto arriveranno inevitabili sviluppi. Il mondo social e non solo è avvisato.