GamesWeek 2015: quando il gioco si fa duro…
da Milano – Il GamesWeek o si ama o si ama. Partendo da questo piccolo ma imprescindibile assunto risulta più facile spiegare il successo di una manifestazione che, anno dopo anno, cresce, non volumetricamente perché lo spazio dedicato è sempre lo stesso di qualche anno addietro, ma come presenze, consensi energia ed entusiasmo.
In un mondo in cui si è già visto tutto con molto anticipo, questa manifestazione diventa un po’ un momento di celebrazione di giochi/evento già abbondantemente annunciati e sviscerati in tutte le loro molteplici sfaccettature.
Qui si gioca davvero. Non è un modo dire. Tra postazioni singole e tornei multiplayer molto affollati, con code da Expo, la sensazione è proprio quella di un’arena multimediale in cui finalmente ci si confronta coi titoli tanto attesi.
Grande successo quindi per lo stand incentrato sul multiplayer di Call of Duty Black Ops 3, e per Star Wars Battlefront. Si avverte una carica di adrenalina dentro e fuori, nella fila di attesa. Poi si entra nello spazio di gioco e si fa sul serio. Perché giocare, a certi livelli, è una questione maledettamente seria, provate a infilarvi in un mini torneo multiplayer è vi sarà tutto immediatamente più chiaro.
Molto gettonato anche il padiglione di Ubisoft con Assassin’s Creed Syndicate che, secondo il mio modesto parere, ha le più belle texture grafiche tra i nuovi titoli in uscita. Un mirabile connubio di giocabilità e grafica pompata ai massimi livelli, l’incubo di ogni programmatore. Sul lato proprio del texturing 3D e degli effetti grafici, sembra che la tendenza sia proprio quella di complicarsi la vita con l’introduzione di effetti di luce e particellari che mettono a dura prova la CPU. Lo spettatore non se ne accorge forse più, ma lo sfoggio di tecnica è sempre più esasperato.
Rimane un poi un quesito epocale. Forse tutt’ora irrisolto. Meglio Pes o FIFA? Andrebbero giocati a fondo, certo. Da spettatore la fisica del pallone e le texture in real time di Pes, che sembrano post prodotte con Renderman, tanto sono credibili, mi hanno colpito. Anche Fifa però è ormai su livelli di assoluta eccellenza. Il pubblico si divide, se dovessi dare una vittoria ai punti, in base ai pareri raccolti, direi Fifa, ma tant’è…
Omaggi pochi, quasi nessuno. Solo qualche gadget. Sono lontani i tempi in cui c’era la speranza di tornare a casa con qualche gioco omaggio (si parla degli oscuri anni ’90 quando a SMAU si elargivano demo giocabili e altro), il partner esclusivo per la vendita dei videogame all’interno di GamesWeek è Unieuro. Il suo stand, molto grande, si trova all’estremità della sala. Le file per accedervi sono piuttosto lunghe e i prezzi probabilmente non proprio popolari, ma dopo aver giocato per tre ore resistere alla tentazione di comprare un gioco diventa quasi insostenibile.