Food Delivery: un mercato con un potenziale di 1,77 miliardi di Euro
da Milano – Il digitale rappresenta oggi la risposta ai bisogni di varietà, scoperta e condivisione delle persone in tema di consumo di cibo, generando un incremento della spesa media del 56% e un volume di affari per i ristoranti pari a 50 milioni di Euro in un mercato con un potenziale di 1,77 miliardi di Euro su base annua.
Sono queste le principali evidenze emerse dall’Osservatorio Just Eat, leader nei servizi per ordinare pranzo e cena a domicilio, realizzato in collaborazione con ICRIOS – Bocconi* in occasione del lancio del brand rinnovato nella mission e nel posizionamento, con l’obiettivo di raccontare nuovi trend, abitudini di consumo legate alla varietà e all’impatto economico generato dal mercato del digital food delivery. Un’immagine completamente rinnovata quella di Just Eat, con al centro il tema della varietà e della scoperta emozionante del cibo, creando la più grande food community globale.
L’indagine esplora infatti trend emergenti e nuove abitudini di consumo nell’ambito del digital food delivery, sottolineando come la varietà del cibo e l’impatto economico di questo mercato siano al centro di una nuova era guidata dal digitale. Dallo studio, condotto su un campione di 16.436 consumatori rappresentativi della popolazione attuale del servizio di digital takeaway, emerge un trend chiaro: Il 74% del campione sente forte il bisogno di variare cibo e ristoranti, e scoprirne di nuovi, possibilmente di culture diverse.
Le tendenze principali che caratterizzano i consumatori italiani mettono in luce che di questo 74%:
▪ il 70% ama variare spesso tipi di cucina per scoprire nuovi gusti e culture
▪ il 63% predilige la varietà per condividere sapori e cibi diversi con gli amici
▪ il 60% ama cambiare spesso piatti ed ingredienti
In questo scenario l’impatto economico delle nuove modalità di consumo trainato dal digitale e correlato alla varietà, considerando la spesa media per ordini da ristoranti diversi, e alla scoperta, in riferimento alla spesa media per ordini da ristoranti con cucina di diverse culture, è di assoluto rilievo, attestandosi su un incremento del 56% rispetto alla spesa media**. Dalle proiezioni su base annua inoltre, la “varietà” genera un volume di affari per i diversi ristoranti di Just Eat pari a €29,6 milioni di euro, mentre la “scoperta” genera un volume di 20,4 milioni di eruo, per un totale di €50 milioni.
Ma quanto vale il potenziale di questi trend in Italia? Sulla base dei dati raccolti dal 1° Osservatorio nazionale sul mercato del takeaway in Italia, realizzato da Just Eat nel 2016 con GFK-Eurisko, che ha stimato in 7 milioni di persone il potenziale del digital takeaway in Italia, la varietà è un mercato per il digital takeaway dal valore potenziale di €1,07 miliardi (su base annua) e la scoperta di 0,7 Miliardi (su base annua), per un totale di €1.77 Miliardi.
L’osservatorio, che conferma la nuova strategia di Just Eat per il 2017, orientata verso una dimensione valoriale del takeaway, non più solo funzionale alle esigenze, ma sempre più emozionale, mostra come la percezione del cibo per il consumatore sia sempre più edonica e strettamente correlata a uno stile di vita ricco di socialità e desiderio di condivisione di esperienze e momenti con gli amici (il 76% valuta importante l’attività fisica) che parallelamente si manifesta nelbisogno di variare cibo e ristoranti (83%), e scoprirne di nuovi (76,5%).
Questo trend trova nel digitale un valido alleato in quanto è proprio il consumatore digitale, quindi attivo sui social media e grande utilizzatore di servizi che garantiscono velocità ed efficienza, a voler personalizzare e variare le proprie abitudini di consumo e a sentire un forte senso di appartenenza a una community che condivide le stesse esigenze. Il 92% del campione considera fondamentale l’aspetto digitale del servizio di Just Eat che consente di ordinare con un touch (86%), personalizzare i piatti (87%), comunicare allergie/intolleranze (83%), condividere sui social (13%).
In questo momento fortemente dinamico la missione che il brand leader di mercato si pone è infatti creare la più grande food community del mondo, mettendo a disposizione un servizio ancora più ampio e diversificato in termini di offerta di ristoranti e cucine, per consentire a tutti di poter soddisfare il bisogno di varietà e di scoperta. L’evoluzione in atto trova la sua prima espressione in una nuova immagine di brand fortemente rivoluzionata che risponderà ancora di più alle mutevoli aspettative dei clienti italiani e accrescerà il valore delle relazioni con i ristoranti partner.
“Il nostro nuovo brand dà voce a ciò che Just Eat ha raggiunto fino ad oggi e introduce al contempo la direzione in cui vogliamo andare. Il cambiamento di immagine del marchio segna un’evoluzione importante del nostro approccio e modalità di soddisfare le aspettative in evoluzione dei nostri clienti e di generare valore nella relazione con i nostri ristoranti partner. Trasformare la scoperta del cibo in un’esperienza emozionante significa offrire varietà e rendere più semplice la scelta sia del cibo che già amiamo e sia per trovarne di nuovi” spiega Barnaby Dawe, Global Chief Marketing Officer di Just Eat Group.
La nuova brand image, e in particolare della raggiera colorata, è esemplificativa della diversità e varietà del mondo Just Eat, dalla community di clienti ai ristoranti partner fino alla scelta di cibi provenienti da tutto il mondo.
“Come confermato anche dall’indagine che abbiamo condotto con ICRIOS – Bocconi, le abitudini di consumo sono fortemente influenzate dai nuovi stili di vita e da una dimensione di community sociale che necessita di servizi adeguati a nuove esperienze. Just Eat è da sempre anticipatore dei bisogni emergenti delle persone facendo leva su digitale, tecnologia e su un modello di business vincente grazie alla collaborazione con ristoranti di qualità e variegati. In questa direzione evolve oggi la nostra vision aziendale ancora più improntata a guidare la trasformazione in atto e a sviluppare una grande community con al centro il food quale bene edonico e di aggregazione sociale” afferma Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia.