Apple: i risultati finanziari del primo trimestre dell’anno fiscale 2016
da Milano – Apple ha annunciato, tre giorni fa, i risultati finanziari del primo trimestre dell’anno fiscale 2016, conclusosi il 26 dicembre 2015. L’azienda ha annunciato “il solito” fatturato trimestrale record di 75,9 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 18,4 miliardi di dollari, pari a 3,28 dollari per azione diluita. Questi risultati si raffrontano con quelli dello stesso trimestre dell’anno passato in cui l’azienda aveva registrato un fatturato di 74,6 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 18 miliardi di dollari, pari a 3,06 dollari per azione diluita. Il margine lordo è stato del 40,1 percento, rispetto al 39,9 percento registrato nello stesso trimestre di un anno fa. Le vendite internazionali hanno rappresentato il 66 percento del fatturato trimestrale.
Eppure la Borsa ha reagito male. Il titolo, all’indomani dell’annuncio, ha lasciato sul campo, tra perdite secche e rimbalzi, circa 6 punti (passando da 101,42 a 92,63 in un giorno per poi assestarsi sui 94 punti) . Perché?
Il problema è previsionale, forse. Inutile dire che la svolta avvenuta con iPod si è consolidata, in termini finanziari, coi successi di iPhone e iPad, due vere e propri rivoluzioni epocali che hanno trainato la crescita negli ultimi anni.
Confrontando i dati del trimestre dello stesso periodo 2014 in realtà si apprezza comunque una crescita marginale delle vendite di iPhone, mentre si registra un calo, anche significativo, per iPad se rapportato al 2014. Tuttavia il fatturato totale cresce, e cresce tanto nei servizi (+26%) e con gli altri prodotti (+62%), tra cui figura anche Apple watch.
Quindi gli analisti forse sono preoccupati proprio dalle previsioni di crescita, specie per quanto riguarda iPhone e iPad, che risultano al di sotto delle aspettative o, come nel caso di iPad, negative.
In tutto ciò gioca un ruolo chiave la crisi della Cina e la situazione di mercato un po’ instabile.
Se vogliamo però fare un discorso meno finanziario e analitico, c’è anche da pensare che forse il mercato si va lentamente saturando. Ogni anno esce almeno un nuovo modello, molto più di quanto non avvenisse in passato, mentre la vita media di un iPhone per un utente si attesta sui due anni. Logico quindi dedurre che l’espansione continua possa avvenire solo in due modi: acquisizione di nuovi utenti, oppure riduzione dei prezzi tale da indurre ogni utente ad aggiornare più spesso il proprio dispositivo. Probabilmente la chiave è creare nuovi bisogni di consumo. Ovvero nuovi prodotti “irrinunciabili”. In questo senso l’Apple Watch è una buona intuizione, ma si può fare di più e Apple in questi anni ha spesso sorpreso gli utenti più di quanto fosse lecito aspettarsi e c’è da credere che lo rifarà presto.