Attenzione ai dispositivi digitali: anche gli occhi si stressano
da Milano – Con la diffusione di smartphone e tablet negli ultimi anni gli schermi sono diventati l’elemento che osserviamo di più nel corso di una giornata. Alle otto ore che molti passano davanti al PC al lavoro, se ne aggiungono almeno un altro paio trascorse a guardare il cellulare per vedere gli ultimi aggiornamenti sui social o la GIF del momento. Avere davanti lo schermo che emette luce per lungo tempo richiede una notevole ginnastica da parte dei nostri occhi, e in alcuni casi può portare alla “sindrome da visione al computer” (CVS),una condizione molto diffusa e che con intensità diverse riguarda tra il 70 e il 90 per cento delle persone che passano molto tempo davanti a uno schermo, spesso inconsapevoli di soffrirne.
Cos’è la sindrome da visione al computer?
I sintomi della CVS sono diversi e possono essere di tipo visivo, neurologico e muscolo-scheletrico; non si presentano necessariamente tutti insieme e variano molto da persona a persona, a seconda delle abitudini e del modo in cui si sta davanti
al computer, la televisione o di come si utilizzano smartphone e tablet. Di solito chi soffre del disturbo dopo qualche ora davanti allo schermo lamenta bruciore agli occhi, affaticamento della vista, mal di testa e dolori al collo dovuti alla posizione della testa per fissare il monitor. La CVS è solitamente transitoria e i suoi sintomi si attenuano con qualche ora di riposo, passata a debita distanza dagli schermi.
Alcune ricerche hanno rilevato che quando si osserva a lungo uno schermo si chiudono gli occhi con minore frequenza. In condizioni normali li apriamo e chiudiamo tra le 17 e le 20 volte al minuto, mentre quando lavoriamo al computer passiamo a 12-15 volte. Una minore frequenza nella chiusura delle palpebre può contribuire al senso di secchezza e affaticamento, e in alcune persone rende più probabile l’arrossamento.
Le possibili cause di questi sintomi possono essere due: il costante utilizzo di smartphone e tablet, e le emissioni di luce blu degli schermi dei dispositivi digitali. Le persone che fanno un uso molto intenso di smartphone, tablet e PC continuano a passare dalla visione da vicino a quella da lontano e, prevalentemente nella fascia di età tra i 30 e 45 anni, iniziano ad accusare irritazioni e sovraffaticamento degli occhi con maggiore frequenza.
Esistono delle lenti studiate apposta per alleviare questo disturbo?
Per tutti coloro si riconoscono in questa situazione e spesso avvertono gli occhi stanchi e arrossati, mal di testa e dolore al collo, ZEISS ha sviluppato una nuova gamma di lenti per occhiali che rispondono a queste nuove esigenze visive. Grazie all’innovativa tecnologia Digital Inside, le lenti ZEISS sono ottimizzate per consentire un migliore visione sia dei dispositivi digitali, mediamente tenuti ad una distanza di circa 30-35 cm, sia dei più tradizionali stampati, la cui lettura avviene ad una distanza di 40-45cm. Questa differenza di distanza, unita ad un frequente cambio di focus fra vicino e lontano, stressa il muscolo ciliare che a partire dai 30 anni inizia ad irrigidirsi, provocando affaticamento visivo prima e, dopo i 40 anni, una percepibile difficoltà di messa a fuoco nel vicino.
Altro recente fenomeno è rappresentato dall’incrementata presenza di luce blu. La luce blu è ovunque, anche se la sua intensità è variabile. In esterni è presente in ogni momento dell’anno e in qualsiasi condizione atmosferica e aumenta nella stagione primaverile-estiva. Negli ambienti interni, invece, è presente nell’illuminazione a LED e nelle fonti di luce fluorescente incorporate nei moderni dispositivi elettronici come TV, computer, tablet e smartphone.
Per le persone che passano la maggior parte del loro tempo tra interno ed esterno e che sono esposti alla luce blu generata dagli schermi dei dispositivi a LED e dal sole, Zeiss ha sviluppato specificamente il trattamento ZEISS DuraVision® BlueProtect che riflette parzialmente la luce blu per proteggere i nostri occhi ma allo stesso tempo garantire comunque una corretta percezione dei contrasti e salvaguardare la sua preziosa funzione di regolatore dei cicli sonno-veglia. Il trattamento ZEISS DuraVision® BlueProtect può essere applicato a tutte le lenti ZEISS, sia monofocali sia progressive.