Black Mesa: la recensione
da Milano – I videogiochi sono una forma di arte in movimento. Sonno capaci di trasportare il giocatore in mondi lontani e impossibili da vivere nella realtà. Esistono però dei titoli che è impossibile non aver mai giocato.Proprio come Halo, Golden Eye 64, esiste una saga letteralmente leggendaria che è sempre stata avanti anni luce nel settore degli sparatutto in soggettiva, senza contare che ogni nuovo capitolo portava un’innovazione del genere, sto parlando di Half-Life di Valve. Il primissimo capitolo usì per PC nel 1998 e successivamente per PS2 nel 2000.
Questa saga, sperando nel terzo episodio prima della fine dei tempi, è qualcosa di magico è indescrivibile. Ora, se volete giocare al primo capitolo, lo potete trovare su Steam a meno di 5 Euro…se invece vi dicessi che esiste un remake del primo capitolo, con grafica moderna, realizzato da un gruppo di appassionati dal lontano 2005 e riconosciuto dalla stessa Valve? Sto parlando del meraviglioso e impressionante Black Mesa, disponibile per PC tramite Steam al costo di 17,99 Euro, realizzato ed edito da Crowbar Collective e vanta la presenza dei sottotitoli nella nostra lingua. L’obiettivo degli sviluppatori fin dall’inizio era quello di creare un remake/tributo all’originale capitolo della saga, visto in chiave moderna. Infatti il motore grafico del gioco è quello Source. Potrete notare delle ambientazioni veramente belle e affascinanti, in quanto il loro obiettivo era quello di far conoscere ai giocatori moderni e anche a noi “veterani” che abbiamo goduto questo titolo molti anni fa in chiave moderna.
Potrete notare che tutto è rimasto come nel capitolo originale. Tutte le armi, i personaggi chiave e le ambientazioni, sono esattamente nello stesso posto del capitolo originale. Per tutti coloro che non conoscessero la trama, vede il dottor Gordon Freeman scappare da Black Mesa dopo un’incidente. Si è aperto un portale, alcune razze aliene sono entrate nel nostro mondo. Purtroppo per noi non sono pacifiche e uccideranno chiunque gli ostacoli la strada. I poveri scienziati saranno i primi a tenderci una mano e purtroppo a rimetterci la vita. Mentre i soldati cercheranno sì di difenderci, ma vorranno che tutto rimanga nel più assoluto silenzio, quindi il nostro Gordon si troverà letteralmente solo, in quanto le guardie vogliono insabbiare tutte le prove dell’incidente. Così inizia uno degli sopratutto più belli al mondo. Black Mesa riesce a stupire il giocatore sia nuovo che esperto, sia per una giocabilità perfetta, sia per le emozioni che solo chi conosce la saga riesce a capire di cosa sto parlando. Nel gioco avrete anche la possibilità di risolvere dei piccoli puzzle. Nulla di complesso, basterà girare per lo stage e tirare qualche leva o girare qualche valvola, poi si prosegue con una trama che vi coinvolgerà talmente tanto che una volta terminato Black Mesa, correrete subito su Half-Life 2 e i successivi episodi.