COVID-19: la business continuity ha ancora la meglio sulla sicurezza dei dipendenti
da Milano – ServiceNow, azienda leader nei workflow digitali, presenta The Work Survey, una delle ricerche a oggi più complete sull’impatto che la pandemia di COVID-19 ha avuto sul mondo del lavoro a livello globale, oltre che sulle opportunità che si creeranno per una nuova ondata di innovazione digitale che riguarderà sia le aziende che i dipendenti. Sia i responsabili aziendali europei che i dipendenti concordano sul fatto che la tecnologia sia in grado di abilitare nuovi modi di lavorare più veloci e che la trasformazione digitale accelererà l’innovazione.
“Oggi appare sempre più chiaro come potrebbe essere il futuro del lavoro”. Ha affermato Bill McDermott, CEO di ServiceNow. “I workflow digitali sono il modo in cui il lavoro viene svolto nel 21° secolo e non si tornerà indietro, perché la digital transformation può solo accelerare. Nuovi modi di lavorare diverranno la normalità, siamo al culmine di un’ondata senza precedenti di innovazione dei workflow e dei luoghi di lavoro”.
The Work Survey ha coinvolto 9.000 executive e dipendenti in diversi settori, inclusi financial service, healthcare, telecomunicazioni, manufacturing e il settore pubblico.
I principali dati europei:
- il 92% degli executive (sia a livello globale che europeo) afferma che la pandemia ha costretto la propria azienda a ripensare al modo di lavorare. In Europa, l’83% dei dipendenti (87% globale) dichiara che l’azienda è stata capace di creare modi migliori di lavorare come risposta alla crisi
- Il 92% degli executive e l’86% dei dipendenti afferma che la propria azienda è riuscita ad adottare nuovi modi di lavorare più velocemente di quello che pensavano
- La pandemia di COVID-19 ha ridotto le spese operative del 90% nelle aziende europee (88% globale), creando opportunità per gli investimenti di digital transformation, ricerca e sviluppo, marketing e altre iniziative di crescita
Le aziende hanno innovato rapidamente e devono mantenere il ritmo
Quasi la metà degli executive (47%) e più della metà dei dipendenti (55%) in Europa, ritiene che la transizione alla nuova normalità sarà più sfidante rispetto allo shock iniziale della pandemia. Questa sfida è aggravata dal fatto che molte aziende hanno carenze digitali, il 94% degli executive ammette infatti di utilizzare ancora dei workflow offline, inclusi quelli che riguardano l’approvazione di documenti, la reportistica degli incidenti di security e le richieste di supporto tecnico. Progressi sono stati fatti, ma, dopo mesi di lavoro da remoto, il 61% degli executive e il 62% dei dipendenti in tutta Europa afferma che le rispettive aziende non hanno ancora un sistema pienamente integrato per la gestione dei workflow digitali.
Nonostante l’adattamento alla pandemia, c’è poca fiducia che le aziende possano trasformarsi rapidamente di nuovo
I nuovi sistemi che sono stati sviluppati e implementati, come risultato della gestione dell’emergenza, hanno creato modi di lavorare nuovi e migliori, secondo l’83% dei dipendenti in tutta Europa. Questi stessi sistemi però sono percepiti come vulnerabili in caso di un nuovo cambiamento e la maggior parte degli executive e dei dipendenti osserva che le funzioni chiave di business (come il Customer Service, le HR e il Finance) non sarebbero in grado di adattarsi entro 30 giorni in caso di un’altra crisi. Questo mostra come sia necessaria una digital transformation robusta in tutta l’azienda.
Avere successo oggi significa adottare un modello di lavoro distribuito in maniera migliore e più velocemente rispetto ai competitor
Il 100% degli executive e il 94% dei dipendenti europei è d’accordo sui vantaggi del lavoro da remoto, ma le sfide si stanno delineando in maniera più nitida. Sia gli executive (93%) che i dipendenti (78%) in tutta Europa esprimono preoccupazione su come il lavoro da remoto impatterà sul business d’ora in avanti.
- Gli executive sono maggiormente preoccupati dai ritardi nella produzione o nel servizio (54%), mentre i dipendenti hanno più timore circa gli input e una ridotta collaborazione tra le varie aree di business (47%)
- I dipendenti affermano che il vantaggio più grande è il tempo risparmiato evitando gli spostamenti per motivi di lavoro (61%), mentre gli executive credono che sia l’utilizzo della tecnologia per migliorare l’efficienza dei team (50%)
La sicurezza personale è fondamentale: per riprendere il lavoro in azienda è essenziale che i dipendenti si sentano al sicuro
Il 52% dei dipendenti in Europa crede che la propria azienda darà maggior importanza alla business continuity rispetto alla sicurezza del luogo di lavoro. Sorprende che anche il 37% degli executive la pensi nello stesso modo. Anche se l’azienda dovesse compiere uno sforzo per mettere la sicurezza al primo posto, molti dipendenti (43%) ed executive (32%) non credono si possa riuscire a mettere in atto tutti i passi necessari.
“La pandemia di COVID-19 ha costretto le aziende in tutta Europa a cambiare a un ritmo che non avevamo mai visto prima e che molti non pensavano nemmeno fosse possibile”. Ha dichiarato Filippo Giannelli, Responsabile Italia di ServiceNow. “Si parla molto di adattarsi a una nuova normalità, ma la realtà è che per la maggior parte delle aziende esiste solo il presente e il cambiamento costante che ne deriva. La sfida cruciale per le organizzazioni europee consisterà nel bilanciare la necessità di mantenere la business continuity soddisfacendo le esigenze personali dei dipendenti, e assicurandosi che siano entrambi compatibili a livello digitale, per tutti i cambiamenti futuri che ci saranno. Una chiave per la creazione di questo equilibrio è concentrarsi sulla digitalizzazione del lavoro che deve essere svolto, ovunque sia necessario”.
Ulteriori informazioni sulla ricerca The Work Survery sono disponibili a questo link
Metodologia e campione della ricerca
La ricerca è stata commissionata da ServiceNow e svolta da Wakefield Research nel mese di settembre attraverso una survey online. Ha coinvolto 900 executive C-Level e 8.100 dipendenti professionisti di aziende con oltre 500 dipendenti nei seguenti Paesi: Australia, Francia, Germania, Giappone, India, Irlanda, Olanda, Nuova Zelanda, Singapore, UK e USA. Wakefield ha esaminato tutti i mercati, ma i risultati evidenziano differenze significative tra i dipendenti dei seguenti cinque mercati chiave: servizi finanziari, healthcare, manufacturing, telecomunicazioni e settore pubblico.