ll futuro dell’Open Economy: la sicurezza come massima priorità
da Milano – Un nuovo rapporto commissionato da Samsung, che esamina l’impatto che i cambiamenti sociali e tecnologici eserciteranno sul futuro dei luoghi di lavoro, rende nota la grande sfida che le imprese devono affrontare per creare “uffici intelligenti” sicuri in un’ottica di Open Economy. Con 7,3 miliardi di dispositivi IoT connessi stimati entro il 2020[1], è evidente la necessità di mettere in sicurezza ogni singolo dispositivo.
Questa nuova Open Economy sarà quindi caratterizzata da una stretta collaborazione con i liberi professionisti, dall’incorporazione continua delle innovazioni promosse dalle start-up e da un nuovo tipo di collaborazione tra ex-concorrenti. Le imprese hanno tre anni di tempo per mettere in sicurezza le proprie connessioni, col rischio di rimanere indietro se non provvedono a prepararsi al rapido cambiamento in atto nello scenario digitale, nonché derivanti da una forza lavoro diffusa che pretende di lavorare con qualsiasi dispositivo, in ogni momento e ovunque. La verità è che molte imprese sono ancora ben al disotto in termini di velocità della curva di adattamento alle nuove tecnologie in grado di facilitarne il passaggio a modalità operative più aperte.
Con la rapida evoluzione della tecnologia, le aziende non solo dovranno superare ostacoli infrastrutturali e incognite di pianificazione, ma la vera sfida per loro sarà come connettere tutte le nuove tecnologie per soddisfare le esigenze di una nuova schiera di talenti. Spesso definiti millennials e destinati a diventare presto i principali decisori all’interno delle organizzazioni, questi soggetti si aspettano ormai di disporre di tecnologie e idee consumer-driven anche nella loro vita lavorativa – dalla realtà virtuale e aumentata a una generazione emergente d’intelligenze artificiali personali.
L’intelligenza predittiva costituisce un particolare ambito di crescita destinato ad avere un profondo impatto sulle imprese nei prossimi tre anni, ed è importante che queste realizzino i giusti livelli di sicurezza per ottenere il massimo beneficio in maniera aperta, ma sicura. Le imprese devono costruire piattaforme di sicurezza personalizzabili che coprano l’intero ecosistema di prodotti e consentano loro di aprirsi alle nuove opportunità con maggiore fiducia: Samsung Knoxè oggi la più sicura tra le piattaforme di questo genere.
“Sono già disponibili potenti strumenti, come Samsung Knox, per aiutare a realizzare questo futuro, ma gli strumenti potenziati con l’intelligenza artificiale permetteranno sempre più ai lavoratori di vivere un’esperienza unificata, indipendentemente dal dispositivo usato” – afferma Nick Dawson, Global Director Knox Strategy di Samsung Electronics.
L’infrastruttura tecnologica che guiderà l’Open Economy è già in via di realizzazione in tutto il mondo: uno sviluppo tecnologico così veloce andrà di pari passo con un’evoluzione delle imprese pronte per l’Open Economy altrettanto veloce.
“Guardiamo a un futuro in cui le imprese si concederanno un darwinismo digitale, in cui utilizzeranno l’IoT, l’intelligenza artificiale e il machine learning per evolvere più velocemente che mai” – commenta Brian Solis, Fondatore della società di consulenza digitale Altimeter Group.
Le imprese stanno cominciando a realizzare la loro visione di un futuro più produttivo, ma restano ancora molte incognite: il machine learning e le tecnologie d’intelligenza artificiale offrono oggi enormi opportunità ma, secondo lo studio di The Future Laboratory che ha lavorato al rapporto, pongono anche rischi che non sono ancora stati del tutto quantificati.
Tutto questo rende ancora più critici gli investimenti simultanei in piattaforme sicure capaci di aprire i confini verso le nuove tecnologie. Realizzando oggi tali investimenti, le imprese potranno integrare in sicurezza qualsiasi nuovo soggetto nel loro ambiente: non solo le macchine dunque, ma anche una nuova generazione di persone.
Ristrutturare gli uffici convenzionali per accogliere la tecnologia dell’Open Economy sarà una sfida importante per molte imprese, una sfida che deve essere presa sul serio già oggi. Potranno scegliere infatti tra un’ampia varietà di strumenti da utilizzare, ma ci saranno alcuni fattori comuni, non da ultimo il bisogno urgente di una piattaforma che supporti in sicurezza ogni dispositivo o applicazione. Solo così potranno aprire i propri confini a nuovi partner e collaboratori e, in particolare, a una nuova fonte d’innovazione direttamente incorporata nell’impresa stessa.
Sicurezza: massima priorità nell’Open Economy
Samsung esorta le imprese a riconoscere la sicurezza come massima priorità nell’Open Economy in quanto dovranno prepararsi per l’entrata in vigore della General Data Protection Regulation (GDPR) prevista per il 2018, per la quale è fondamentale che le imprese comincino a pensare al potenziale impatto delle future violazioni dei dati e a come mitigare la relativa minaccia.
Le imprese sono già sopraffatte dalle minacce provenienti da aggressori esterni ed è dimostrato che la maggior parte dei sistemi di sicurezza presenti nei luoghi di lavoro non sono pronti per contrastarle. Nel 2016 la criminalità informatica è costata all’economia globale 335 miliardi di sterline[2] e si prevede che entro il 2019 il costo totale delle violazioni dei dati aziendali raggiungerà i 2.100 miliardi di sterline [3]. I rischi derivanti da un atteggiamento disinvolto rispetto alla sicurezza informatica sono oggi evidenti: quasi il 70% dei millennials ammettono apertamente di violare le politiche informatiche e di utilizzare app che non sono autorizzate dai loro datori di lavoro[4].
Le misure di sicurezza attualmente più diffuse sono d’intralcio, costose e molto fastidiose per gli utenti, ma entro il 2020 piattaforme di sicurezza e nuove tecnologie intelligenti costituiranno un bene prezioso per le imprese nel tentativo di adattarsi a nuovi dispositivi e comportamenti all’interno delle reti aziendali, nell’ambito di quella che Samsung definisce Open Economy.
Stimolate dalla rapida evoluzione delle minacce, le imprese si trovano ad affrontare molte nuove difficoltà nel tentativo di proteggere i loro dati e garantirne la riservatezza a tutti i livelli. Per mantenere la competitività dovranno imparare a far sì che la forza lavoro digitale, nell’ambito dei propri uffici connessi, possa utilizzare le nuove tecnologie con i propri dispositivi mobili in piena sicurezza.
Secondo lo studio di The Future Laboratory, piattaforme di sicurezza potenti e agili saranno fondamentali per consentire alle imprese di evolvere e prosperare nell’Open Economy. La soluzione giusta per la sicurezza consentirà loro di approfittare delle opportunità offerte dai cambiamenti lavorativi e culturali legati alla digitalizzazione – da una maggiore produttività al risparmio sui costi, da una forza lavoro più mobile e agile a un generale aumento di flessibilità e adattabilità.
“Bloccare le violazioni della sicurezza online sarà fondamentale, dal momento che le imprese si troveranno di fronte alla nuova esigenza dei dipendenti di utilizzare i propri dispositivi mobili e la propria tecnologia. I lavoratori vorranno infatti utilizzare la propria tecnologia mobile per interagire con i dati aziendali e sarà pertanto essenziale che lo possano fare in maniera sicura e ininterrotta” – afferma David Palmer, Responsabile Tecnologico presso Darktrace, società d’innovazione nella sicurezza informatica.
Oggi Samsung Knox rappresenta il più potente mezzo di difesa dalle minacce per la sicurezza mobile nei luoghi di lavoro, grazie al suo design modulare e versatile che incorpora chiavi di codifica e di sicurezza in un hardware sicuro basato su chip. Questo consente di creare identità professionali e personali sicure e completamente isolate su uno stesso dispositivo mobile, garantendo che i dati aziendali siano sempre inaccessibili per app e processi personali e, soprattutto, che la privacy individuale sia sempre mantenuta e rispettata.
Il ruolo delle HR per le attività di business
Lo studio di The Future Laboratory rivela inoltre la necessità di elevare il ruolo delle Human Resources (HR) con l’avvento dell’Open Economy. In quest’ottica, una nuova generazione di liberi professionisti ultra-flessibili prospererà. Il loro arrivo presenterà grandi opportunità per le organizzazioni, ma ci saranno sfide significative da affrontare.
Con il 40% dei lavoratori autonomi e il mercato di reclutamento indipendente del valore di $10billion entro il 2020, il ruolo delle HR sarà un grande business nell’ottica di Open Economy. Le risorse umane saranno fondamentali per le strategie di business del futuro e le aziende avranno bisogno di coinvolgere le migliori figure della forza lavoro digitale.
Comprendere l’interazione tra mondo fisico e digitale non sarà più un extra, ma una competenza di base opzionale che ridefinisce intere organizzazioni, dando ai professionisti HR la possibilità di contribuire a definire intere strategie aziendali e a gestire le prestazioni interne.
Modelli di business nell’era della rivoluzione digitale
Negli ultimi dieci anni, grazie alla tecnologia mobile, le aziende sono diventate più aperte e collaborative comprendendo al meglio i vantaggi rispetto ai modelli di business “chiusi” esistenti. Tuttavia, nel giro di soli tre anni, le aziende saranno operative in un mondo molto meno limitato da confini tecnici o fisici. Persone, dati e idee saranno integrati nei modelli di business attuali più liberamente, diventando cruciali per le imprese che dovranno fare i conti con il mercato e fare scelte consapevoli per il futuro dei lavoratori.
Per prosperare in questo mondo di nuove tecnologie, le aziende avranno bisogno di piattaforme di sicurezza che permetteranno loro di condividere apertamente, ma in modo sicuro, le informazioni, portandoli a ripensare radicalmente al modo in cui costruire i propri modelli di business.
[1] Gartner Inc, Internet of Things (IoT) Study 2015
[2] World Economic Forum. Global Risks Report 2016
[3] Juniper Research. Cybercrime and the Internet of Threats.
[4] Trackvia. Studio Millennials AT WORK, giugno 2014