l’83% dei lavoratori europei afferma che “un ufficio senza carta non è realistico”
da Cinisello Balsamo – Sono passati più di 35 anni da quando nel 1978 Frederick Wilfrid, esperto anglo-americano in scienze dell’informazione, concepì per la prima volta un “ufficio senza carta”. In realtà, nel mondo di oggi le stampanti continuano a essere utilizzate quotidianamente e, secondo uno studio indipendente commissionato da Epson su un campione di 3.600 dipendenti in Europa, il 77% degli intervistati afferma che sono fondamentali per lavorare con più produttività. Inoltre, la maggior parte di loro (83%) ritiene che un ufficio senza carta “non sia uno scenario realistico”. Infatti, del 4% che ha rivelato di non avere una stampante in ufficio, metà ha intenzione di acquistarne una.
“Dal nostro studio risulta evidente che, nonostante i progressi in campo digitale, le persone continuano a lavorare con la carta e per determinate attività preferiscono stampare invece che lavorare sullo schermo” ha dichiarato Flavio Attramini, Head of Business Sales di Epson Italia. Dalla ricerca è emerso che l’88% degli intervistati stampa in media 21 lavori al giorno. I più frequenti sono report, subito seguiti dagli allegati delle email e dalle email stesse.
“La realtà è che le aziende hanno bisogno di stampare per permettere agli impiegati di lavorare più efficacemente e per aumentare la produttività. Tutto questo cercando di limitare l’impatto sull’ambiente” sottolinea Attramini. “Ad esempio, con la stampa a getto d’inchiostro, le aziende possono ottenere fino al doppio del numero di stampe rispetto a stampanti e fotocopiatrici laser di analoghe dimensioni, consentendo una riduzione dei rifiuti del 95% e con consumi energetici nettamente inferiori1.”
Secondo Jack Uldrich, noto futurologo a livello mondiale, “l’ufficio senza carta non si è concretizzato per lo stesso motivo per cui i forni a microonde non hanno sostituito quelli tradizionali. Ogni tecnologia presenta vantaggi unici e tangibili e la carta non fa eccezione. Si potrebbe affermare che è il più importante strumento mai inventato per trasmettere, condividere e diffondere informazioni. Infatti, recenti studi scientifici hanno dimostrato che le persone comprendono e assimilano le informazioni fornite molto meglio su carta rispetto a quelle presentate in formato elettronico”. Questo dato potrebbe spiegare perché il 61% degli intervistati ha affermato che ritiene “più probabile commettere errori nel modificare un documento elettronico rispetto a uno stampato.”
“È ovvio che il progresso tecnologico sta cambiando il modo in cui le persone lavorano. In Epson, ad esempio, lo notiamo con le nostre tecnologie indossabili e con quelle basate sui videoproiettori. Tuttavia, per leggere, modificare e condividere documenti quali report, email e allegati, chi lavora in ufficio, dai “baby boomers” ai “millennials”, preferisce comunque la tangibilità della versione stampata“, conclude Attramini.
1 In base ai test di BLI, in un arco di tempo di due mesi, conclusosi nel mese di aprile 2015, rispetto a una selezione di macchine della concorrenza, come richiesto da Epson. Per maggiori informazioni, visita il sito www.epson.it/inkjetsaving
Lo studio
La ricerca è stata condotta online dal team Strategy Consulting & Research di FTI Consulting dal 5 al 13 ottobre 2015 tra impiegati di Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Spagna nella loro lingua locale.
Gli intervistati sono stati in totale 3.639. Il dettaglio degli intervistati in ciascun Paese è il seguente: Regno Unito (768), Francia (750), Germania (737), Italia (696), Spagna (688).
Il numero di intervistati di 3.639 comporta un margine di errore di +/-3% con un intervallo di confidenza del 95% dello standard industriale.
Si ricorda che è stata applicata la convenzione standard per l’arrotondamento e che di conseguenza alcuni totali non possono ammontare al 100%.