La dieta mediterranea: può ridurre del 47% il rischio di malattie cardiache.
Da Milano, – Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Harokopio University di Atene presentato al Congresso dell’American College of Cardiology di San Diego è emerso che la dieta mediterranea può ridurre di circa il 47% il rischio di malattie cardiache nel lungo periodo. Lo studio, iniziato nel 2001, ha osservato benefici anche nei primi anni di rilevazione, in cui è stato riscontrato uno stretto collegamento tra la dieta mediterranea e la perdita di peso, la riduzione del rischio di diabete, l’abbassamento della pressione sanguigna e dei livelli di colesterolo nel sangue.
La Campagna Curare la Salute, iniziativa nata nel 2014 con l’obiettivo di informare e sensibilizzare la popolazione italiana sull’importanza di prendersi attivamente cura di sé, partendo dall’alimentazione e da uno stile di vita virtuoso, conferma nell’anno di Expo il suo impegno a favore del benessere dei cittadini e mette al centro proprio la Piramide della dieta mediterranea e i benefici ad essa correlati.
La seconda edizione della campagna, avvalendosi di un comitato scientifico di esperti costituito da Medici di Medicina Generale, Nutrizionisti e Farmacisti, si propone come punto di informazione in rete, ricco di notizie, interviste, consigli sulla nutrizione, stili di vita e integrazione nutrizionale.
A partire dalla Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea, è stata sviluppata la nuova versione del Test di Curare la Salute: il Test della Piramide. Rispondendo alle domande proposte il test genererà come risultato una piramide personalizzata atta a mettere in luce come la propria alimentazione corrisponda a quanto indicato dalla Piramide Alimentare. La piramide personalizzata perciò permetterà poi di rivolgersi in maniera consapevole al professionista della salute, farmacista o medico, di riferimento per chiedere un consiglio mirato. “La Nuova Piramide della Dieta Mediterranea Moderna, realizzata insieme al prof. Carlo Cannella – sottolinea il Prof. Michele Carruba, Direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano, firmatario della nuova piramide alimentare (INRAN 2009) è stata strutturata inserendo gli alimenti che compongono un pasto principale alla base e, via via a salire, gli altri alimenti necessari a completare il pasto, distribuiti a seconda che la frequenza di consumo consigliata sia giornaliera o settimanale. La nuova piramide tiene anche in considerazione in modo più allargato gli stili di vita e le abitudini sociali, evidenziando l’importanza basilare dell’attività fisica, della convivialità a tavola, dell’abitudine di bere acqua e suggerendo di privilegiare il consumo di prodotti locali su base stagionale.”