La nuova impresa agroalimentare italiana? Giovane, web oriented, efficiente ed etica.
Da Milano, – Dopo poche settimane dalla sua apertura, EXPO ha già richiamato a Milano migliaia di turisti da ogni parte del mondo, giunti nel capoluogo lombardo per parlare di agroalimentare, un settore da sempre strategico per l’Italia. Ma le aziende italiane del settore come si stanno preparando al futuro? E’ una domanda alla quale 4MAN ha voluto cercare delle risposte attraverso un sondaggio (Metodo Cawi) su 1000 imprese “giovani”, ossia costituite da non più di 5 anni, per comprendere come cambia l’agroalimentare italiano e quali strade sta prendendo.
“Il settore, sopratutto quello della produzione, è ovviamente caratterizzato da un certo ‘tradizionalismo’, ma negli ultimi anni si è osservata una inversione di tendenza, con la nascita di diverse aziende giovani, che hanno puntato in particolare sulla trasformazione o sulla distribuzione, ad esempio attraverso progetti di e-commerce. Vi è quindi un processo di forte innovazione che ci è sembrato interessante capire meglio.” ha dichiarato Roberto Castaldo, Business & Executive Coach della 4MAN.
Ben il 73% delle aziende che hanno partecipato al panel ha dichiarato di puntare al web come leva strategica di marketing, ma anche come modello organizzativo. Il 54% vede la formazione del management, collaboratori e dipendenti come fondamentale, e di queste più del 50% ha già avviato progetti di coaching. Un aspetto ancora più interessante è quello che riguarda l’“etica”: non solo il 60% ha indicato i comportamenti etici come “imprescindibili”, ma di questi l’89% ritiene che siano fondamentali per essere credibili all’estero. Processi di certificazione internazionale della “social accountability”, come la SA8000, poco diffusi in Italia se non per alcune aziende particolarmente sensibili o per quelle di grandi dimensioni abituate agli scenari internazionali, sembrano diventare strategiche, per recuperare una certa cattiva reputazione che purtroppo le imprese italiane scontano, quasi sempre ingiustamente.
“Al di là delle certificazioni formali, le nuove imprese del comparto sembrano molto consapevoli dell’evoluzione di cultura dell’impresa che è ormai indispensabile sui nuovi scenari. Per questo hanno avviato o vogliono avviare un percorso formativo e di coaching per valorizzare i talenti ma anche per diffondere una cultura del comportamento etico, che possa anche essere comunicato all’esterno. – ha aggiunto Castaldo – In questo la forte visione internazionale che permette il web, ha aiutato questi giovani imprenditori e sembra aver posto delle interessanti premesse per una nuova generazione dell’agroalimentare italiano, che senza perdere le tradizionali attenzioni all’identità ed alla qualità, sappia coniugarle con una cultura d’impresa che spesso in passato è mancata. Oggi tutti hanno capito l’importanza di dotarsi di un sito internet, ma in pochi conoscono le strategie giuste da adottare per sfruttare al meglio questo strumento. Noi di 4 M.A.N. Consulting srl stiamo lanciando un progetto che parte da un’analisi gratuita dell’attuale presenza di un’impresa sul web, fino ad arrivare alla creazione di una strategia di acquisizione di contatti commerciali da convertire facilmente in clienti. Tutti sono leader di mercato ma nessuno offre una differenziazione in termini di prodotto/servizio offerto.”
Come stare sul web, e quali strategie devono essere adottate è, infatti, il nodo principale da sciogliere soprattutto nel settore agroalimentare, dove si è assistito a un boom delle offerte di proposte di comunicazione, spesso ripetitive e poco al passo coi tempi. “Quello proposto da 4 M.A.N. Consulting srl è l’approccio giusto. – ha detto Emanuele Perugini, fondatore di Lovinitaly.it, piattaforma che offre alle imprese agroalimentari la possibilità di dotarsi di un sistema di etichette intelligenti per lo storytelling dei prodotti e per la loro tracciabilità e di una app geolocalizzata – Il web è, infatti, un mondo in costante evoluzione e molto più complesso di quanto si possa ritenere, soprattutto quando entrano in ballo concetti come identità digitale, marchi e reputazione dei prodotti. Dotarsi del supporto di professionisti esperti è indispensabile.”