Leggere sullo schermo affatica. Lo confermano diverse ricerche
da Cinisello Balsamo – Sempre più spesso ci troviamo ad utilizzare dispositivi elettronici per le attività quotidiane, in particolare nell’ambiente lavorativo: usare PC, smartphone e tablet è ormai diventata pratica comune e, molte volte, necessaria. Questo vale soprattutto per i cosiddetti “screenager”, la generazione degli adolescenti che stanno crescendo in una cultura di social media e dispositivi mobili incentrata sugli schermi e che entro il 2020 rappresenterà la metà della forza lavoro globale. Tuttavia, anche nella società digitalizzata di oggi, la carta continua a svolgere un ruolo importante. Infatti, secondo una ricerca commissionata da Epson nel 2015 e condotta su oltre 3.600 dipendenti europei, l’88% dei partecipanti utilizza stampanti almeno una volta al giorno e stampa una media di 21 documenti, pari a circa 83 pagine al giorno.1
“Dal nostro studio risulta evidente che, nonostante i progressi in campo digitale, le persone continuano a lavorare con la carta e per determinate attività preferiscono stampare” ha dichiarato Flavio Attramini, Head of Business Sales di Epson Italia. “La realtà è che stampare permette di lavorare più efficacemente e aumentare la produttività, ma è altrettanto importante limitare l’impatto sull’ambiente” sottolinea Attramini. “Ad esempio, con la stampa inkjet, le aziende possono ottenere fino al doppio del numero di stampe rispetto a stampanti e fotocopiatrici laser di analoghe dimensioni, consentendo una riduzione dei rifiuti del 95% e con consumi energetici nettamente inferiori.2”
Leggere su carta permette di comprendere meglio il contenuto dei testi
Quando vogliamo fare una lettura veloce, gli schermi sono una buona alternativa rispetto alla carta, ma quando si tratta di leggere più attentamente e in profondità, tutti – dagli studenti ai lavoratori – continuano a preferire la carta.
In ufficio i documenti stampati più frequentemente sono report e brochure, che rappresentano il 16% di tutti i documenti stampati in una giornata tipica3. Questo può essere probabilmente dovuto al fatto che tali documenti sono tipicamente ricchi di testo e spesso svolgono un ruolo importante nei processi decisionali, quindi richiedono una comprensione più approfondita dei contenuti. Inoltre, considerando che si tratta spesso di documenti destinati all’esterno, devono essere modificati e trattati con una maggiore attenzione.
I lavoratori hanno sottolineato che scelgono di stampare un documento tipicamente per “condividere/distribuire” (53%), “leggere” (44%) e “modificare/annotare” (41%)4 come nel caso di allegati e-mail (15%) e, sorprendentemente, delle stesse e-mail (14%)5. Il 61% dei dipendenti hanno affermato, inoltre, che “ci sono più possibilità di commettere errori lavorando su un documento elettronico piuttosto che su uno stampato”6.
La carta in ufficio secondo la scienza
La ricerca scientifica, anche se ancora agli inizi, conferma il continuo interesse per la carta, dimostrando che leggere su documenti stampati è molto più facile e determina livelli di comprensione, apprendimento e memorizzazione molto più elevati, in parte a causa della sensazione inconscia del cervello di poter comprendere meglio un testo proveniente da una fonte conosciuta, in questo caso la carta.7 Questo può essere in parte spiegato dalla capacità del lettore di muoversi attraverso il testo in modo non-lineare, a differenza della modalità lineare su schermo, e dalla possibilità di sfogliare facilmente le pagine. La tecnologia su schermo è attualmente incapace di replicare questa esperienza tattile, nonostante l’avvento di libri e riviste sfogliabili online. Alcuni scienziati ritengono perfino che la semplice sensazione della carta faciliti la comprensione dei testi – è il fenomeno della “dissonanza aptica”, che si riferisce letteralmente all'”afferrare un concetto”8.
Altri studi accademici rivelano che il cervello è sottoposto a maggiore stress e si stanca più rapidamente quando leggiamo da uno schermo rispetto al corrispettivo su carta. Rimane infatti efficiente per un periodo di tempo più lungo durante la lettura su carta9, mentre gli schermi esauriscono maggiormente le nostre risorse mentali, rendendo più difficile la comprensione delle informazioni.
Inoltre, leggere su dispositivi interattivi richiede più disciplina, in quanto favorisce le distrazioni. Si può ricevere un’e-mail mentre si controlla un documento o si può essere tentati di visitare un sito internet. Quando si lavora su carta, invece, ci sono meno occasioni per distrarsi e i lettori tendono a eseguire meno compiti simultaneamente. Un sondaggio tra studenti universitari ha rivelato che il 90% eseguiva altri compiti durante la lettura su schermo, mentre solo l’1% ha dichiarato di fare lo stesso mentre lavorava su un documento cartaceo10. Questo potrebbe essere spiegato dal fatto che i documenti di carta sono spesso percepiti come più seri e autorevoli rispetto ai loro equivalenti digitali e richiedono perciò la piena attenzione. Quando ci si trova un rapporto di 200 pagine sulla propria scrivania, il peso e le dimensioni del documento probabilmente comunicano più autorità rispetto alla copia digitale dello stesso documento.
1 FTI Consulting su commissione di Epson, 2015
2 In base ai test di BLI, in un arco di tempo di due mesi, conclusosi nel mese di aprile 2015, rispetto a una selezione di macchine della concorrenza, come richiesto da Epson. Per maggiori informazioni, visita il sito www.epson.it/inkjetsaving
3 FTI Consulting su commissione di Epson, 2015
4 FTI Consulting su commissione di Epson, 2015
5 FTI Consulting su commissione di Epson, 2015
6 FTI Consulting su commissione di Epson, 2015
7 http://www.radford.act.edu.au/storage/reading-on-screens-v-paper.pdf
8 http://www.radford.act.edu.au/storage/reading-on-screens-v-paper.pdf
9 http://www.radford.act.edu.au/storage/reading-on-screens-v-paper.pdf
10 https://www.washingtonpost.com/local/why-digital-natives-prefer-reading-in-print-yes-you-read-that-right/2015/02/22/8596ca86-b871-11e4-9423-f3d0a1ec335c_story.html