Sclerosi Multipla: non è una malattia tipica degli anziani
da Origgio – I risultati di un nuovo sondaggio, condotto in Italia tra le persone che convivono con la sclerosi multipla (SM) e individui della popolazione generale, hanno rivelato che quasi tre quarti (74%) degli italiani con diagnosi di SM hanno tra i 20 e i 40 anni, la percentuale più alta per questa fascia di età rispetto a tutti gli altri Paesi intervistati1. Il sondaggio, commissionato da Novartis, mette in evidenza la necessità di offrire servizi, supporto e altre risorse alle persone con SM le quali, a causa della giovane età, stanno prendendo atto della diagnosi in un periodo della loro vita caratterizzato da importanti decisioni professionali e da progetti per il futuro.
“Il tempo è un fattore critico nella SM, e questi risultati dimostrano quanto i pazienti italiani siano giovani al momento della diagnosi e abbiano quindi bisogno di assumere il controllo della loro malattia il più presto possibile. Eppure, è allarmante osservare come i risultati indicano che solo un quarto (26%) dei pazienti italiani con SM discute le proprie preoccupazioni sulla salute a lungo termine con il medico curante o lo specialista in modo regolare e continuo” ha dichiarato Danny Bar Zohar, Chief Scientific Officer di Novartis Farma, Italia. “I pazienti dovrebbero parlare con i loro medici e con gli altri membri della comunità SM per cercare sostegno e un trattamento atti a esercitare un impatto positivo sugli aspetti critici della malattia – incluse recidive, lesioni alla MRI, progressione della disabilità e perdita di volume cerebrale – allo scopo di mantenersi in buona salute nel corso del tempo”.
È importante sottolineare che quasi la metà (48%) della popolazione generale non sia a conoscenza del fatto che la maggior parte dei pazienti con SM venga diagnosticata tra i 20 e i 40 anni1: questo evidenzia la mancanza di consapevolezza che la SM può colpire le persone in giovane età. Inoltre, il 41% crede che le persone con SM non siano in grado di lavorare o di mantenere il lavoro dopo la diagnosi1. In realtà, quasi la metà (47%) delle persone con SM intervistate è attualmente impiegata a tempo pieno, nonostante sia venuta a conoscenza della propria malattia da circa 8 anni in media1. Il cinquanta per cento (50%), inoltre, ritiene che un trattamento che protegge la salute cerebrale sia la cosa più importante1. Il mantenimento della salute del cervello la popolazione generale (“grande pubblico”) in sette Paesi: Australia, Canada, Germania, Spagna, Francia, Italia e Regno Unito1. Il sondaggio è stato condotto online nel maggio 2015.
La sclerosi multipla
La sclerosi multipla (SM) è una malattia cronica del sistema nervoso centrale (SNC) che compromette il normale funzionamento del cervello, dei nervi ottici e del midollo spinale, attraverso l’infiammazione e la perdita di tessuto4. L’evoluzione della SM si traduce in una progressiva perdita della funzionalità fisica e cognitiva (per esempio la memoria). Questo ha un notevole impatto negativo sui circa 2,3 milioni di persone nel mondo affette da SM5, una malattia che nella maggior parte dei casi insorge all’inizio dell’età adulta6.
Le persone con SM possono essere diagnosticate con forme recidivanti di SM (SMR) – che comprendono la sclerosi multipla recidivante remittente (SMRR) e la sclerosi multipla secondaria progressiva (SMSP) – o con la forma primaria progressiva di SM (SMPP).
Finora i medici hanno esaminato tre parametri per valutare l’attività della malattia nella sclerosi multipla recidivante (SMR): recidive, lesioni alla MRI e progressione della disabilità. Recenti studi sottolineano l’importanza di aggiungere un quarto parametro, il “restringimento” del cervello (perdita di volume cerebrale)7,8, per fornire un quadro più completo dell’attività di malattia di un paziente e della risposta al trattamento, elementi cruciali per identificare l’approccio terapeutico più appropriato. Quando un trattamento è efficace contemporaneamente su questi quattro parametri chiave, si dice che il paziente ha raggiunto uno stato di “nessuna evidenza di attività di malattia” (NEDA-4, No Evidence of Disease Activity).
Novartis nella sclerosi multipla
Il portfolio SM di Novartis include fingolimod, indicato per le forme recidivanti di SM e in via di sviluppo anche per la SM pediatrica. Un interferone beta-1b per iniezione sottocutanea approvato in Europa, per il trattamento di pazienti con SM recidivante remittente (SMRR), SM secondaria progressiva (SMSP) con malattia in fase attiva e di pazienti che hanno avuto un singolo evento clinico suggestivo di SM.
Le molecole sperimentali includono BAF312, attualmente in Fase III di sviluppo clinico e oggetto di indagine come terapia orale per la SMSP.
Novartis ha inoltre acquistato da GlaxoSmithKline tutti i diritti rimanenti di ofatumumab, un anticorpo monoclonale interamente umanizzato in via di sviluppo per la SMR. Ofatumumab ha come target la molecola CD20 ed è pronto per iniziare gli studi registrativi di Fase III nella seconda metà del 2016.
Riferimenti
- Results of a global survey of SM patients and the general public, commissioned by Novartis in 2015. Dati in archivio.
- Popescu V et al; on behalf of the MAGNIMS Study Group. Brain atrophy and lesion load predict long term disability in multiple sclerosis. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2013; 84:1082–1091.
- Filippi M et al. The contribution of MRI in assessing cognitive impairment in multiple sclerosis. Neurology. 2010; 75:2121-28.
- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmedhealth/PMH0001747/. Ultimo accesso marzo 2016.
- http://www.msif.org/wp-content/uploads/2014/09/Atlas-of-SM.pdf. Ultimo accesso marzo 2016.
- http://www.emsp.org/about-ms/. Ultimo accesso marzo 2016.
- Hedman AM et al. Human Brain Changes Across the Life Span: a review of 56 longitudinal magnetic resonance imaging studies. Human Brain Mapping 2012; 33:1987-220.
- Ge Y. Multiple sclerosis: the role of MR imaging. AJNR Am J Neuroradiol. 2006; 27(6):1165–76. Revisione.