Stampante 3D, quale scegliere?
da Milano – Oggi andiamo ad approfondire il tema delle stampanti 3D, cosa sono, cosa servono e sopratutto quali servono. Questi hardware sono progettati per realizzare dei veri e propri oggetti. Potrete realizzare delle action figures, armature alla IronMan e persino vasi. Insomma tutto quello che volete. Esistono software che vi permettono di disegnare ciò che vi occorre, oppure siti dove trovate ciò che vi serve, sia a pagamento che gratuitamente, tra questi vi possono segnalare Cults e Thingiverse. Basterà digitare ciò che vi serve ed il gioco è fatto. Potrete anche postare il vostoro lavoro se volete.
Tornando a noi, esistono due tipi di stampanti, quella a filo o plastica chiamata FDM e quelle a resina. Partiamo dal presupposto che la scelta dei due modelli, dipende dall’uso dell’utente. Se volete realizzare modelli piccoli e molto ben definiti, vi occorre la resina. Se volete degli oggetti grossi invece serve la FDM. Anche se l’ideale, una volta appassionati è quello di possederle entrambe. Vi faccio un’esempio. Poniamo che volete stampare una statuetta di Wonder Woman. Potreste tranquillamente stampare il volto in resina, non perdendo di qualità e stampare il restante in FDM.
Questo com’è possibile? Dovete sapere che alcuni file presentano il modello suddiviso in più parti. Alcuni non amano che sia una figura intera, in quanto faticherebbero a colorarla. Quindi troverete all’interno del file Zip: testa, arti e corpo. In altri file troverete anche la figura intera. Stampando i pezzi singolarmente, avrete una maggiore manualità e cura nei dettagli, rispetto ad una figura intera. Scelta la stampante, dovrete affidarvi ad un programma per aprire il file e stamparlo. Se possedete una stampa a resina, occorre mettere manualmente i pin ( supporti ). Ogni componente avrà una zona di color rosso. Questo colore indica, la zona dove necessità l’aggiunta di supporti. Qui potete optare tra leggeri, medi e forti. Calcolate che la stampa in resina deve sfidare la forza di gravità, in quanto la stampa parte dal basso e sale verso l’alto ma a testa in giù. Quindi non fidatevi dei pin base del software.
A stampa finita, occorre lavare la resina e farla indurire tramite raggi uv. Utilizzate sempre guanti e mascherina. La resina è molto irritativa a contatto con la pelle e cercate sempre di areare la stanza durante la stampa. Ricordandovi che i modelli non dovranno essere messi vicini a fonti di calore o sole con temperature elevate. Se invece optate per FDM, avrete un altro mondo da scoprire, di materiali e tipologie di lavoro. L’estrusione avviene sul piatto di stampa, e una volta raffreddato potrete toglierla tranquillamente. Nella FDM noterete i layer. Sono i piccoli strati di filo che produce la stmapante. Qui potrete scegliere la qualità di stmapa. Se stampate a 0,1 con la qualità fine, i layer saranno meno visibili.
L’oggetto avrà una qualità eccellente ma per un busto di 19 cm impiegherete anche un giorno e mezzo. Se invece fate qualità media, avrete più velocità di stampa e meno qualità e più lavoro dopo. A differenza dei software della resina, i pin vengono messi automaticamente dal programma. Quando avrete l’oggetto in mano, occorre molto tempo in entrambe le stampanti per la post produzione. Dovrete scartavetrare per rendere tutto liscio e omogeneo, stuccare le parti che sono ristrette o rovinate. Dare varie mani di primer e passare alla pittura. Sul web troverete molti corsi che vi guidano in questo vasto mondo. Questa è stata una piccolissima guida per presentare in modo molto vago le due tipologie di stampa 3D. Seguiranno articoli specifici e dettagliati in futuro.
Manuel Muttarini