Un italiano su tre vorrebbe un drone per spiare i vicini
da Milano – Amanti della più avanzata tecnologia, gli italiani ne farebbero un uso originale e non sempre ortodosso. Secondo uno studio dell’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co., realizzato per il lancio del documentario “Tecnologia BIM, il mondo del futuro” (online al link https://www.youtube.com/watch?v=gpmbmjKVYKA) che ha dato spazio alle eccellenze del made in Italy del settore tecnologico come Italdron, Bentley, Gexcel, Politecnico di Milano, Logical Soft, Harpaceas, Trimble, Acca Software, un italiano su due vorrebbe possedere un drone. E’ vero che se il 55% sarebbe disposto a spendere anche 50.000 euro per possedere un drone per la propria sicurezza, uno su tre ne farebbe invece un uso discutibile come quello di spiare i vicini.
Il 50 % del target femminile farebbe un investimento impegnativo più per motivi pratici: fare la spesa, fare shopping, buttare la spazzatura ma anche inseguire clandestinamente gli spostamenti del partner o anche per filmare feste a casa con gli amici.
E, a proposito di pedinamenti clandestini, un italiano su tre ammette: “Con un drone mi piacerebbe spiare i vicini o colleghi di lavoro, per vedere cosa fanno davanti al loro pc o nella loro vita privata…”
Ma quali sono le 5 tecnologie più utili? Al primo posto i droni (46%), seguiti da allarmi e antifurti per la difesa personale (39%); terzo posto per localizzatori satellitari GPS per auto (32%); quarto il BIM (Building Information Modeling) nel campo delle costruzioni soprattutto per prevenzione sicurezza e rischi sismici (28%); chiudono le stampe in 3D, molto utili nel campo delle costruzioni, dell’architettura e dell’edilizia (25%).
E proprio il BIM, metodo per l’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite l’aiuto di un software e attraverso cui tutti i dati rilevanti di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente, è al centro dell’inchiesta dell’agenzia di comunicazione d’impresa Klaus Davi & Co. svolta su un campione di 500 persone tra i 25 e 50 anni, dedicata alle tecnologie che possono prevenire il rischio sismico, secondo cui addirittura un italiano su 3 non dorme tranquillo a causa della paura del terremoto ed esiste una vera e propria patologia come il “mal di terremoto”.
I sintomi? Insonnia (32% dei casi), continui stati di stress e ansia (27%), dolori osteo-articolari (22%), dai semplici mal di testa (21%) fino a cefalee di tipo tensivo (18%), vertigini (16%), aumento di psoriasi (14%), fino ad arrivare pure ad alterazioni del controllo della pressione arteriosa (12%) e al diabete (9%).
Oppure, sopraggiunge una totale mancanza di fiducia, tanto che solo il 30% degli italiani è convinto che la propria casa sia sicura. Al Sud addirittura il 70% è consapevole che la propria abitazione sia inadeguata