Il volume dei pagamenti digitali continua a crescere a livello mondiale
da Milano — Si stima che i volumi dei pagamenti digitali saliranno in media del 10,9% entro il 2020, raggiungendo quasi i 726 miliardi di transazioni. È quanto emerge dal World Payments Report 2017 (WPR 2017), pubblicato oggi da Capgemini, leader mondiale nel settore della consulenza, della tecnologia e dei servizi di outsourcing, in collaborazione con BNP Paribas, istituto bancario internazionale e leader affermato in ambito transazioni e cash management. Il WPR 2017 prevede una crescita del 19,6% per i volumi generati dalle economie emergenti, pari a tre volte il tasso delle economie consolidate. I paesi asiatici emergenti[1], guidati da Cina e India, dovrebbero crescere del 30,9% in termini di volumi. A livello mondiale, si stima che le transazioni non in contanti effettuate da grandi aziende, imprese di medie dimensioni[2] e da amministrazioni pubbliche raggiungeranno un CAGR[3] record del 6,5% tra il 2015 e il 2020, o superiore ai 122 miliardi di transazioni su larga scala.
Nel periodo 2014-2015, il volume delle transazioni digitali a livello mondiale è salito dell’11,2% raggiungendo i 433,1 miliardi, il più alto tasso di crescita mai raggiunto in 10 anni. I paesi in via di sviluppo sono stati il motore trainante di questa crescita, riportando un incremento del 21,6%, mentre i mercati consolidati hanno registrato un aumento del 6,8%, una crescita nominale di oltre 6 punti percentuali nel 2014.
Nonostante l’utilizzo dei metodi di pagamento digitali sia aumentato, i contanti restano ancora la forma di pagamento più comune, soprattutto per le transazioni di minor valore. Dal WPR di quest’anno si evince che mobilità, abitazioni connesse, entertainment e media dovrebbero trainare in futuro l’incremento delle transazioni digitali. Lo stesso vale per i canali alternativi, che comprendono tecnologia contactless, wearable e realtà aumentata.
L’incremento della digitalizzazione dei pagamenti B2B corporate sta avendo un impatto sui trend regionali. Nelle aree geografiche più sviluppate dell’Asia-Pacifico[4], le piccole e medie imprese stanno utilizzando metodi di fatturazione digitale e procedure finanziare e contabili che si basano sulla tecnologia cloud. Nei paesi asiatici emergenti, invece, le carte di credito commerciali sono diventate estremamente popolari tra le aziende, perché permettono di snellire e mettere in sicurezza la supply-chain dei pagamenti.
La nascita di un nuovo ecosistema di pagamenti
Il WPR 2017 evidenzia la nascita di un nuovo ecosistema di pagamenti trainato da una serie di fattori convergenti. Tra le forze che stanno dando impulso a questo cambiamento troviamo: un panorama normativo dinamico che include i requisiti di compliance PSD2[5], le FinTech, l’evoluzione delle aspettative delle società e dei clienti per quanto riguarda i servizi a valore aggiunto, oltre all’aumento del numero di tecnologie che abilitano i pagamenti.
«All’interno di questo nuovo e dinamico ecosistema, le società del settore dei pagamenti devono riconsiderare strategicamente il proprio ruolo», ha affermato Monia Ferrari, Head of Banking di Capgemini Italia. «Le banche devono abbracciare quest’opportunità per migliorare la propria offerta in collaborazione con le FinTech e con altri sviluppatori. Le tecnologie all’avanguardia e i significativi passi avanti fatti dal settore, come Open API[6], instant payment, blockchain e standardizzazione normativa, saranno fattori che incoraggeranno la collaborazione».
Opportunità in aumento per i Corporate Treasurer
Sulla base dei risultati delle interviste svolte, il report studia il valore, ma anche le sfide, che attendono i corporate treasurer in questo nuovo ecosistema. La domanda da parte dei corporate treasurer per servizi end-to-end migliori e più affidabili sta avendo un impatto sul mondo dei pagamenti. In un momento di accesa concorrenza, le banche possono cogliere l’opportunità di far prosperare il proprio business con gli attuali clienti ma anche acquisendone di nuovi. Il treasury management si sta digitalizzando in quanto l’automazione di mansioni ripetitive permette ai treasurer di concentrarsi sulla prevenzione delle frodi e sul cash forecasting. Al fine di ottimizzare i processi, nel trade finance sia le banche sia le FinTech stanno esplorando contratti più smart basati sul blockchain. Per quanto riguarda i pagamenti internazionali, le banche stanno sperimentando internamente la tecnologia blockchain per sviluppare piattaforme di pagamenti digitali scalabili.
La collaborazione e i sistemi open rappresentano delle minacce per le tesorerie corporate, tuttavia ora le società si aspettano che le banche le supportino nel miglioramento delle proprie infrastrutture di sicurezza. Nel nuovo ecosistema di pagamenti, gli sviluppatori terzi interagiscono direttamente con i clienti delle banche partner, ponendo interrogativi in merito alla privacy dei dati, alla sicurezza e all’identificazione degli attacchi.
Il report, inoltre, evidenzia una sfida chiave nel nuovo ecosistema dei pagamenti: la mancanza di standardizzazione causata da modelli normativi diversi e dalle interpretazioni dei regolatori nazionali. Bruno Mellado, Global Head Payments and Receivables di BNP Paribas ha affermato: «Le banche e le società internazionali cercano una maggiore standardizzazione in tutto il settore e un certo grado di armonia tra gli enti regolatori. Se da un lato i problemi legati alla sicurezza sono ormai superati, dall’altro un aumento della collaborazione e delle partnership all’interno del mondo dei pagamenti creerà valore di business per le imprese, le banche e le FinTech. Questo nuovo ecosistema potrebbe essere in grado di far diminuire la maggior parte delle sfide che le banche e le società devono affrontare. I player del settore possono prepararsi a reagire alle incertezze a mano a mano che il settore dei pagamenti si evolve tramite la collaborazione tra le banche e i partner dotati delle giuste competenze».
L’impatto sullo scenario normativo delle iniziative legislative e settoriali chiave (KRII)
Nel report, le iniziative legislative e settoriali chiave (key regulatory and industry initiatives – KRII) finalizzate alla concorrenza e alla riduzione del rischio vengono identificate come elementi che complicano il panorama normativo, stimolando la competizione tra i provider di servizi e rivoluzionando i tradizionali segmenti passivi della catena del valore dei pagamenti. Tuttavia, le KRII hanno il potenziale di migliorare la standardizzazione e la trasparenza, elementi che dovrebbero apportare un’innovazione sostanziale e duratura per i clienti. Le KRII, introdotte nel World Payments Report 2016, si concentrano sulle valute digitali, la riduzione dei contanti, le FinTech e le API.
Il report studia anche le sfide che devono affrontare gli stakeholder nell’implementazione della normativa PSD2 in Europa. Quando la modifica alla PSD2 verrà lanciata a gennaio del 2018, l’Europa intraprenderà un importante passo in avanti verso la trasformazione in un mercato digitale completamente interoperabile. Sono attesi effetti di vasta portata per banche, fornitori di servizi di pagamento (payment service provider – PSP), FinTech e aziende. Tuttavia, il WPR 2017 sottolinea come la mancanza di coordinamento normativo e di una gestione integrata dei dati tra i vari istituti di credito dell’UE possono creare obiettivi contrapposti e programmi in concorrenza, diminuendo allo stesso tempo la standardizzazione e la trasparenza previste. I KRII relativi ai pagamenti istantanei, alla riduzione dei contanti e alla sicurezza informatica potrebbero fungere da catalizzatori per i fornitori di servizi di pagamento al fine di creare soluzioni che migliorano il grado di soddisfazione del cliente.
Metodologia World Payments Report 2017:
Il World Payments Report di quest’anno offre una visione sul mercato dei pagamenti nelle seguenti regioni raggruppate per aree geografiche, economie e criteri di maturità del mercato dei pagamenti digitali: Nord America (Canada e Stati Uniti), Europa, paesi dell’Asia-Pacifico più avanzati, mercati emergenti asiatici, America Latina e paesi CEMEA[7]. La ricerca alla base del WPR 2017 comprende un sondaggio online che, a giugno 2017, è stato distribuito ai soggetti operanti nel settore come banche, FinTech, istituti di stabilità finanziaria (Financial Stability Institute – FSI) non bancari e aziende. Sono state fatte delle interviste anche ai dirigenti. I risultati del sondaggio e delle interviste sono stati poi analizzati e inseriti nel report.
[1] L’area dei paesi asiatici emergenti comprende Cina, Hong Kong e altri mercati asiatici
[2] Le imprese di medie dimensioni sono società che per dimensioni non equivalgono alle grandi organizzazioni ma sono comunque più grandi delle piccole imprese.
[3] Il CAGR (Compound Annual Growth Rate) misura il tasso medio della crescita di un investimento in un periodo di tempo variabile.
[4] Per paesi più sviluppati dell’Asia-Pacifico si intende Australia, Giappone, Singapore e Corea del Sud
[5] La Payment Services Directive 2 (PSD2) è una direttiva europea, gestita dalla Commissione Europea che ha offerto accessibilità ai dati dei clienti delle banche per aumentare la concorrenza nel settore dei servizi di pagamento.
[6] API significa application programming interfaces
[7] CEMEA comprende Polonia, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica, Turchia, Ucraina, Ungheria, Repubblica Ceca, Romania e altri mercati dell’Europa Centrale e del Medio Oriente