Apple alza il velo sui nuovi Apple Watch e MacBook
Da Milano – Una cosa è certa. Stupire è sempre più difficile. Ma affascinare è possibile. E’ un po’ questo il concetto alla base dell’ultimo evento targato Apple che ha confermato tutte le indiscrezioni della vigilia.
Nessuna vera sorpresa ma tanto “fashion” profuso in larga quantità nella presentazione del nuovo Apple Watch, il dispositivo da polso, non chiamatelo orologio, in grado di dialogare coi device Apple.
Al momento il mercato dei “terminali” da polso è in crescita, dopo essere rimasto sostanzialmente dormiente per un po’ di tempo. Motivo questo che ha spinto Apple a ritardare il suo ingresso in questo segmento di mercato rispetto ai concorrenti.
A cosa serve l’Apple Watch? Innanzitutto è il frutto di una sapiente strategia. Gli Smartphone crescono di dimensioni e funzionalità. Sono sempre meno pratici da maneggiare e archiviare negli indumenti di uso quotidiano, la batteria, ahinoi, è destinata a durare sempre meno. Quindi? Quindi lo smartphone può diventare la “centralina” della nostra vita digitale. Sapientemente riposto nello zaino, nella 24 ore o nella borsa, mentre l’Apple Watch assurge al ruolo di vero e proprio terminale in grado di replicare le telefonate e di interagire con l’iPhone.
Si parte dai 399 euro della linea Apple Watch Sport fino ad arrivare ai 16.000 euro per la versione Apple Watch Edition in oro a 18 carati con uno spessore di 42 millimetri.
L’altro grande momento della serata è stata l’introduzione della gamma MacBook (attenzione proprio MacBook, non MacBookAir o MacBook Pro) che si pone, con tre colori argento, oro e grigio siderale, come il futuro prossimo venturo del concetto di portatile secondo Apple.
Un solo connettore di tipo USB-C. Già, perché nel futuro di Apple, ma non solo di Apple, appare chiaro che ormai non solo i dati, ma anche i software, risiederanno sempre più nel “Cloud”. Del resto coi nuovi dischi SSD allo stato solido i server diventano sempre più veloci nello scambio dati e l’utilizzo dei programmi da remoto ormai è un fatto conclamato.
Quindi che bisogno che di connettere altri dispositivi di memoria esterni? L’altra sfida è la durata della batteria e la portabilità, in termini di peso (solo 900 grammi). Completa la dotazione lo schermo retina. Idealmente la serie MacBook è l’anello di congiunzione tra MacBookAir e MAcBookPro. Dal primo mutua l’aspetto, col secondo condivide molte caratteristiche tecniche, tanto da fare sorgere il dubbio, in sede di acquisto, se non sia poi meglio, su prezzi simili, optare per la gamma Pro che rimane più performante.
Tra oro finto, quello del MacBook, e oro vero a 18 carati Apple sceglie decisamente la via del fashion/glamour. Del resto la tecnologia deve essere utile, ma se è anche tremendamente affascinante è molto meglio…